La Regola di Vita

La nostra vita, donata al Signore attraverso i voti, si fonda sulla preghiera, la comunione fraterna, il servizio alla Chiesa e al mondo.

L’azione liturgica e la preghiera personale scandiscono i ritmi della Fraternità.

VITA FRATERNA

La vita fraterna comporta la condivisione di gioie, pesi e dolori, il servizio reciproco, l’attenzione a tutta la persona, in particolare all’interiorità di ognuna.

Poniamo particolare cura nel coltivare fra noi relazioni autentiche e profonde.

La nostra giornata si svolge secondo un orario definito comunitariamente e approvato dalla Guida. Da esso si può essere esonerati solo con il suo permesso.

 Dalle ore 22 sino al termine della celebrazione liturgica del mattino successivo si mantiene il silenzio e, anche durante il giorno, si custodisce l’esigenza di raccoglimento delle sorelle. 

Rafforziamo il nostro senso di appartenenza valorizzando le feste liturgiche e dedicando ogni mese almeno un pomeriggio alla riflessione, al confronto e alla ricerca comune.

Alimentiamo la comunione fraterna, come schola amoris e luogo di conversione, con l’accoglienza dell’altro nella sua diversità, il perdono vicendevole, il rinnovamento continuo, la correzione e lo scambio fraterno, l’ascesi costante.

In Avvento, in Quaresima e nelle maggiori Solennità la comunità si riunisce per il Capitolo della Riconciliazione, momento di perdono reciproco e di ringraziamento a Dio e alle sorelle per i doni ricevuti.

Nella condivisione piena di tutti i beni adottiamo uno stile di vita sobrio, in particolare nell’arredamento, nei mezzi di trasporto e di comunicazione, il cui uso deve essere oggetto di confronto con la Guida.

Il ritrovarsi insieme a tavola è per noi momento di convivialità e di comunione.

Il nostro cibo è semplice, non elaborato e non eccessivo, ma sufficiente alle necessità di ognuna; prestiamo una maggior cura nei giorni di festa, ma ordinariamente rinunciamo al vino e ai dolci. Ci atteniamo al menù proposto, da cui si può essere esonerati per motivi validi e confermati dal medico.

Dedichiamo uno spazio alla lettura comune nel pasto serale dei giorni feriali, avendo cura di leggere almeno una volta l’anno il testo della Regola.

Tutti i venerdì sera, nei giorni di ritiro e in altri tempi penitenziali pratichiamo il digiuno e, ogni mercoledì e venerdì, l’astinenza dalle carni.

Apriamo la casa e la mensa alle persone che desiderano condividere momenti di riflessione, di ricerca e di fraternità e alle quali offriamo la nostra accoglienza.

Le singole Fraternità sono composte da un minimo di sette membri, ma non raggiungono un numero eccessivo per permettere alla Guida spirituale di accompagnare il cammino di ogni sorella.

Per motivi professionali o personali, una sorella pur appartenendo alla Fraternità può chiedere di non abitare, temporaneamente o stabilmente, nella stessa casa dove ha sede la comunità; tuttavia è tenuta a trascorrere in essa alcuni periodi, concordati con la Guida, e ad assumere gli stessi impegni di chi vi è residente, tranne la partecipazione alle celebrazioni comunitarie.

PREGHIERA

Il nostro desiderio di seguire il Signore esige spazi prolungati di preghiera personale e liturgica; in particolare prestiamo grande attenzione a quella scuola permanente delle fede che è l’anno liturgico nei suoi tempi diversi.

Come Maria di Betania, ci poniamo in ascolto della Sua Parola. Di essa ci nutriamo per crescere in una conoscenza sempre più approfondita del Signore Gesù e in un amore sempre più radicale.

Ogni sorella dedica quotidianamente un tempo della durata di più di un’ora alla Lectio divina e all’orazione. Pratichiamo la custodia del cuore e l’attenzione costante alla presenza di Dio nella tensione verso una preghiera incessante.

Un giorno alla settimana è consacrato esclusivamente alla preghiera, allo studio e alla lettura spirituale in un clima di solitudine e di silenzio, secondo un programma concordato con la Guida.

Quotidianamente partecipiamo all’Eucarestia e alla Liturgia delle Ore. Dal momento dell’ingresso in noviziato indossiamo l’abito liturgico durante le celebrazioni.

L’Ufficio delle Letture, le Lodi, l’Ora Media e i Vespri sono celebrati preferibilmente in comune, mentre la Compieta può essere detta individualmente.

Affidiamo ogni giorno a Maria il cammino di ciascuna di noi e della Fraternità.

Ci accostiamo al Sacramento della Riconciliazione almeno una volta al mese.

Viviamo ogni settimana la partecipazione al mistero della Passione, Morte e Risurrezione del Cristo, attraverso la preghiera personale notturna del giovedì -della durata di mezz’ora circa-, il digiuno e il silenzio serale a tavola del venerdì, il clima di preghiera, festa e solennità nel giorno del Signore.

Riserviamo ogni settimana un tempo per la condivisione della Parola e l’Adorazione.

Tutti gli anni partecipiamo agli esercizi spirituali di almeno sei giorni. Per custodire il silenzio e l’attenzione alla presenza di Dio, nelle nostre case non c’è la televisione. Per gli stessi motivi siamo vigilanti e sobrie nell’uso del computer, della posta elettronica e di internet, per il cui utilizzo è necessario il permesso della Guida.

SERVIZIO ALLA CHIESA E AL MONDO

Il servizio alla Chiesa e al mondo si esprime per noi attraverso attività professionali e pastorali, in cui prestiamo particolare attenzione al mondo interiore cercando di favorire la crescita umana e spirituale della persona. Ogni sorella mediante il lavoro contribuisce al mantenimento della comunità.

Attente ai cammini di maturazione dei fratelli, ci rivolgiamo preferibilmente agli ambienti e alle culture dove maggiore è la sproporzione tra l’abbondanza di stimoli materiali e intellettuali e la povertà interiore e spirituale. Sono oggetto di particolare cura le forme di povertà che si esprimono nell’inquietudine, nella mancanza di senso, di valori e di comunione.

Luogo privilegiato del nostro inserimento ecclesiale è la Diocesi.

Consideriamo come espressioni del nostro servizio alla Chiesa la vita fraterna nel celibato e la fedeltà alla preghiera personale, comunitaria e condivisa con i fratelli. Per questo motivo cerchiamo costantemente un’armonia tra tali dimensioni e le attività pastorali.

L’attività lavorativa di ogni sorella è definita nel confronto con la Guida spirituale, che avrà speciale cura nell’individuare e far fruttare i talenti personali.

In tale discernimento ci si pone in ascolto delle necessità della Chiesa e del mondo. La radicalità della nostra scelta non si esprime nelle forme estreme della separazione dal mondo o della dedizione totale ai fratelli; essa consiste piuttosto nell’impegno a “tenere insieme cielo e terra, umano e divino”, una vita di preghiera alta con una donazione generosa in comunità, nella Chiesa e nell’intera famiglia umana.

VOTI

Il vincolo dei voti è per noi il modo privilegiato per esprimere l’amore esclusivo per Gesù, l’abbandono filiale al Padre e la docilità all’azione trasfigurante dello Spirito.

Castitá

Accogliamo il dono della castità nella libera rinuncia al matrimonio e alla vita familiare e nella scelta di Cristo come unico Sposo. Viviamo la solitudine insita nel voto con il desiderio di amare Dio sopra ogni cosa.

Consapevoli che l’amore di Dio non esclude tenerezza, accoglienza, profonda comunione con l’altro, custodiamo nel cuore e nella preghiera i fratelli che il Signore pone sul nostro cammino, condividendone ansie, dolori, gioie, sofferenze e intercedendo per loro.

Vigiliamo sulle relazioni personali, nella costante ricerca di un equilibrio tra vicinanza e distanza, e combattiamo la tentazione dell’attaccamento e del possesso, per accogliere l’altro come dono.

Attente alla presenza di Dio nell’interiorità dei fratelli, desideriamo costruire rapporti trasparenti ed essenziali. Evitiamo la superficialità, la curiosità e l’indebita intromissione in questioni inutili.

Pratichiamo la custodia del cuore, dei pensieri e dello sguardo, la lotta contro la sensualità e le debolezze del nostro sesso alla ricerca di una femminilità più armoniosa, che trova in Maria il suo modello.

Il nostro abbigliamento sia curato ma sobrio e modesto.

Siamo vigilanti nel rapporto con i nostri genitori e familiari, coniugando il necessario distacco con l’affetto che ci lega a loro. La frequenza delle visite è concordata con la Guida.

Povertá

Il voto di povertà comporta per noi il lasciare ogni cosa per seguire il Signore. Tale impegno si concretizza nella rinuncia al possesso dei beni.

Viviamo con il frutto del nostro lavoro. Mettiamo in comune il guadagno, le somme di denaro ricevute in dono e i regali, da consegnare alla Guida, che ne disporrà in base alle esigenze delle sorelle e della Fraternità.

La Guida provvede a valutare con ogni sorella quanto le occorre, per motivi personali o di lavoro, e a vigilare perché ognuna abbia il necessario.

Il voto ci invita ad accogliere umilmente, insieme ai talenti personali, i limiti fisici e interiori, l’avanzare dell’età, le diminuzioni, le malattie, la perdita delle persone care, la solitudine. Chiediamo in modo semplice e libero ciò di cui abbiamo bisogno, cercando di mantenere un costante equilibrio tra la tensione ascetica e il riconoscimento povero e umile delle proprie necessità.

Manteniamo uno stile di vita sobrio, semplice, essenziale, rinunciando al superfluo.

Vigiliamo contro la tentazione dell’avarizia, l’attaccamento del cuore alle cose, il desiderio di accumulare, l’ansia per il futuro, il bisogno di sicurezza, la tendenza ad anticipare, la paura della precarietà dell’esistenza, la sete di conoscenza fine a se stessa e la ricerca o l’uso di beni orientati alla realizzazione personale.

Almeno una volta all’anno, preferibilmente la Domenica delle Palme, mettiamo in comune oggetti personali, a favore di chi può averne necessità.

Obbedienza

L’ascolto e l’adesione alla volontà del Padre si concretizzano nell’obbedienza.

Emettiamo i voti nelle mani del Vescovo locale, al quale dobbiamo obbedienza per quanto riguarda il nostro inserimento in Diocesi, conformemente ai criteri esplicitati nella Regola di vita.

Obbediamo alla Guida spirituale alle cui disposizioni ogni sorella s’impegna ad aderire, riconoscendo in esse la mediazione della volontà di Dio nella sua vita. Nel dialogo e nel confronto vengono valutati gli ambiti di autonomia personale e le iniziative che devono essere oggetto di permesso.

Sentiamo la necessità di vivere tale voto non solo come adesione alla volontà di un’autorità ma, soprattutto, come costante cammino d’impegno personale e di rinuncia a noi stesse sull’esempio di Gesù.

Alla tentazione dell’individualismo e dell’autoaffermazione vogliamo contrapporre l’umile abbandono, alla passività l’assunzione di responsabilità.

Cerchiamo di superare la tendenza a imporre i nostri punti di vista e a condurre l’esistenza secondo criteri personali, sicure che la dimenticanza di sé dà frutti di vita abbondante.

La Fraternità e ogni suo membro, in ascolto dello Spirito per discernere e compiere la volontà di Dio, cercano di essere docili e disponibili a superare gli orizzonti personali, aderendo a progetti più ampi, a considerare le necessità dei fratelli e della Chiesa, le indicazioni della storia e dei semi del Verbo presenti nel dipanarsi delle vicende umane. Tale ricerca delle vie dello Spirito comporta l’esercizio abituale del discernimento comunitario.

SERVIZIO DELL’AUTORITÁ

Ogni Fraternità è presieduta da una Guida spirituale, eletta dalla comunità con l’approvazione del Vescovo. Dura in carica cinque anni e può essere riconfermata, tuttavia deve dare le dimissioni al compimento del settantacinquesimo anno di età.

Ella è chiamata a mettersi in ascolto e collaborazione dello Spirito per discernere la volontà di Dio, orientare il cammino di ogni sorella e favorirne la crescita. Suo compito è custodire la comunione fraterna e vigilare sull’osservanza della Regola di vita.

La Guida spirituale di ogni Fraternità si avvale della collaborazione di due Consigliere, la prima delle quali ha il ruolo di Vicaria e dunque quello di sostituirla in sua assenza e di coadiuvarla nell’organizzazione della vita comune. Le Consigliere durano in carica cinque anni e, tenendo conto di criteri di avvicendamento, possono essere rielette non oltre il compimento del settantacinquesimo anno di età. Hanno il compito di collaborare con la Guida spirituale nel vigilare sulla fedeltà alla Regola, nel discernimento comunitario, di esprimere la propria approvazione in merito al bilancio preventivo e consuntivo e autorizzare le spese straordinarie della Fraternità, qualora ammontino a una cifra superiore ai 3000 euro.

La Guida spirituale e le Consigliere formano il Consiglio della comunità, che si riunisce almeno sei volte all’anno.

La Guida spirituale e le Consigliere sono elette a maggioranza assoluta. Dopo due scrutini inefficaci, la votazione verte sulle due candidate che hanno ottenuto la maggior parte dei voti. Hanno voce attiva e passiva le sorelle che hanno fatto la professione perpetua. Non può assumere il ruolo di Guida o di Vicaria chi non risiede in Fraternità.

In ogni Fraternità è presente un’Economa che ha il compito di provvedere al necessario per la vita comunitaria. É scelta per un quinquennio dalla Guida, con l’approvazione del Consiglio, anche tra le sorelle di voti temporanei. La Guida spirituale e la Vicaria non possono accedere a tale incarico. La Guida spirituale della sede principale è la legale rappresentante della Fraternità.

La Guida sceglie una Segretaria che ha anche il compito di tenere l’archivio.

Responsabile ultima di tutte le Fraternità è la Guida spirituale della prima fondazione. Ella si avvale della collaborazione di un Consiglio, composto dalle Guide spirituali delle altre Fraternità e da due ulteriori membri, eletti alternativamente ogni cinque anni tra le sorelle delle singole comunità. Il Consiglio si riunisce una volta all’anno.

Per le votazioni si seguono i criteri espressi per la Guida spirituale e le Consigliere delle singole comunità.

Ogni Fraternità è autonoma anche se, in vista di una nuova fondazione o per problemi particolari, la Guida spirituale della prima fondazione con il consenso del Consiglio può chiedere a ciascuna sorella di trasferirsi in un’altra comunità.

Ogni Fraternità si avvale della mediazione di un Assistente ecclesiastico, nominato dal Vescovo diocesano, con il consenso del Consiglio della comunità e della Guida spirituale della sede principale.

FORMAZIONE

La partecipazione piena alla vita della Fraternità avviene con la professione perpetua, a cui ci si prepara attraverso un adeguato itinerario formativo.

Esso comporta un periodo di contatto iniziale, non inferiore ad un anno, in cui la candidata frequenta la Fraternità con modi da definirsi per ogni singola situazione. Tale fase è finalizzata alla conoscenza reciproca e al discernimento vocazionale. Prima di essere ammessa al noviziato, la candidata deve vivere nella comunità, in modo continuativo, per almeno tre mesi.

Seguono due anni di noviziato, che possono essere prolungati non oltre i sei mesi. Essi culminano con la professione temporanea, rinnovata annualmente per un minimo di cinque anni sino a un massimo di nove.

Nel periodo di preparazione ai voti temporanei e perpetui le sorelle devono limitare i loro impegni professionali e pastorali. Ognuna sarà avviata agli studi teologici, secondo percorsi personali, definiti in base alla preparazione precedente e alle caratteristiche di ciascuna.

La formazione è affidata alla Guida spirituale della Fraternità, che si avvale della collaborazione di altre sorelle e di persone preparate in campo spirituale, teologico e pedagogico.

L’accesso al noviziato e ai voti prevede una domanda scritta della candidata.

La richiesta deve essere presentata un mese prima per il noviziato e per il rinnovo annuale, tre mesi prima per i voti temporanei e sei mesi prima per la professione perpetua. 

La presentazione delle candidate per l’ingresso in Fraternità, per il noviziato e per la professione temporanea e definitiva spetta alla Guida della comunità.

Per l’ammissione al noviziato e ai voti temporanei e perpetui è necessario il parere positivo, a maggioranza assoluta, delle sorelle di voti perpetui.

Si considerano membri della Fraternità a pieno titolo tutte le sorelle che hanno emesso i voti definitivi.

Qualora un membro voglia lasciare la Fraternità, dovrà vagliare tale decisione con la Guida spirituale. Dopo adeguato discernimento potrà chiedere la dispensa dei voti, semplici o perpetui, al Vescovo diocesano.

Facciamo nostro l’impegno della Chiesa a pregare e operare per le vocazioni, rinunciando a chiedere e ad assumere iniziative a nostro favore, come segno di abbandono fiducioso nei confronti del Padre.

AMMINISTRAZIONE DEI BENI

Nello spirito della povertà evangelica, la Fraternità non accumula beni materiali e può disporre dei soli immobili necessari per le proprie attività istituzionali e per assicurare la tutela previdenziale delle sorelle ammalate e anziane.

Prima dei voti definitivi ogni sorella fa testamento e dispone con atto scritto quanto al proprio patrimonio, rinunciando in futuro al diritto di possederlo e di usarne a titolo personale.

Le deliberazioni circa l’amministrazione dei beni competono alla Guida spirituale e al suo Consiglio. L’amministrazione ordinaria è affidata all’Economa, che può richiedere la collaborazione di altre persone. Ogni semestre ella presenta alla comunità un resoconto economico.

Alla fine dell’anno il Consiglio accantona una somma per le future spese e per il fondo a favore delle sorelle ammalate e anziane, nonché di quante eventualmente lascino la Fraternità. Quanto avanzato è devoluto per le necessità dei fratelli e della Chiesa.

Ogni sorella presenta alla Guida un rendiconto mensile delle entrate e delle uscite.

Le sorelle che non risiedono nella Fraternità si accordano con la Guida per la gestione economica.

Ci impegniamo personalmente e comunitariamente
a vivere questa Regola
 e, come segno concreto della responsabilità che assumiamo,
facciamo voto di abbandono a Dio nelle mani della Guida
in occasione della professione perpetua.

FORMULA DELLA PROFESSIONE

Io, …,
nella ferma volontà
di consegnare la mia vita al Padre
e di seguire con radicalità Cristo,
davanti alle sorelle qui presenti
e nelle mani di Sua Eccellenza,
Mons. Marco Arnolfo, Arcivescovo di Vercelli,
prometto castità, povertà e obbedienza
per un anno (per sempre),
secondo la Regola di vita della Fraternità della Trasfigurazione.
Mi abbandono con tutto il cuore Dio che mi è Padre,
per vivere, con queste sorelle,
nella contemplazione del volto di Cristo
e collaborare all’azione dello Spirito,
che trasforma il cuore degli uomini.