Interiorità

 
 

Lo Spirito Santo, che abita in Gesù e deborda dal Suo corpo, calice traboccante luce e amore, è il Comunicatore, Colui che svela il mistero della Sua interiorità, a cui ora anche i discepoli possono avere accesso.

Il Padre, nel presentare Gesù come Figlio, oggetto del Suo compiacimento, si rivela come Origine di ogni dono (cfr. Gc 1,17) e come Colui che ama, predilige, comunica. La Sua parola non è riservata unicamente al Figlio ma è rivolta ai discepoli, a uomini che non comprendono, hanno paura, si scoprono in tutta la loro debolezza; tuttavia il bene che essi nutrono per Gesù, benché fragile e limitato, li introduce nel Suo amore.

Con gli occhi fissi su tale sconfinato e inesauribile scambio dal cuore di Dio a quello di ciascuna creatura, accogliamo un mistero colmo di preghiera e di interiorità, e ci sentiamo chiamate a contemplarlo e a viverlo nella nostra esistenza e in quella dei fratelli. Nascono di qui la vigilanza del cuore e l’attenzione costante e delicata all’interiorità delle persone che avviciniamo, come luogo della presenza e della vita, nella ricerca paziente e fiduciosa dei tratti luminosi dell’immagine di Dio, incisa profondamente in ciascuna di loro.

L'immagine

Materiali di scARTo, Società parallele: l'isolamento, 2020. Ripiano in metallo.
L'opera si trova esposta in parrocchia tra le pareti del Centro ascolto, la segreteria e l'ufficio del parroco. È stata realizzata poco prima del lockdown, con una sperimentazione sulla ruggine che in passato è stata sempre combattuta per preservare gli oggetti in ferro, in questo caso invece è stata voluta per mitigare la freddezza del metallo con il suo aspetto vellutato.
Le parti di colore deciso rappresentano i luoghi chiusi che raggruppano persone simili. Spesso tali luoghi difficilmente interagiscono tra loro, l'isolato singolo è la goccia di colore diverso nel tentativo di integrarsi passando da un luogo all'altro.
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